La patata appartiene alla famiglia Solanaceae, al genere Solanum: quella coltivata nelle regioni temperate è la specie Solanum tuberosum.
Coltivata attualmente in tutto il mondo dalle zone temperate a quelle subtropicali, rappresenta una fonte alimentare di primaria importanza. Essa è una delle più importanti colture nel mondo dopo frumento, mais e riso. Il prodotto è destinato all’alimentazione come tale (tubero) o all’industria di trasformazione.
Originaria dell’America meridionale la patata fu introdotta in Europa nel XVI secolo. Nonostante le molte ricerche compiute nella storia, non si è ancora certi del luogo di origine, pur riconoscendo nel Perù, l’Ecuador o le zone meridionali del Cile le tre zone più probabili.
CENNI BOTANICI
La patata è una pianta erbacea annuale, ma che in natura si comporta come perenne data la sua prerogativa di propagarsi vegetativamente per mezzo di tuberi, che sono quindi il prodotto utile e il mezzo di propagazione della coltura.
Nome scientifico | Solanum tuberosum |
Nome inglese | Potato |
Famiglia | Solanacee |
Altezza e portamento |
La pianta di patata si origina da un tubero le cui gemme germogliando producono steli eretti, angolosi, alti 0,3-1 m lievemente pubescenti. Dai nodi interrati degli steli si sviluppano numerose radici avventizie e numerosi steli sotterranei a portamento orizzontale (rizomi); le radici sono fibrose, fascicolate, molto ramificate ed espanse, ma limitatamente a uno strato di suolo piuttosto superficiale (0,5-0,6 metri). |
Foglie |
Le foglie sono di tipo imparipennato irregolare, leggermente pelose, composte da 3-4 paia di foglioline intere, ovato-acuminate, e da qualche altra fogliolina più piccola irregolarmente intercalata. |
Fiori |
I fiori, poco numerosi e spesso mancanti, sono riuniti in cime terminali portate da peduncoli. I fiori sono vistosi per una corolla di cinque petali saldati, di colore bianco, rosa o rosso violaceo. |
Frutti |
I frutti, prodotti molto raramente, consistono in una bacca rotondeggiante, verdastra o gialla, ricca di semi. I semi non hanno alcuna importanza agronomica come mezzo di riproduzione della patata, di essi si servono solo i genetisti per il loro lavoro di miglioramento genetico. |
Caratteristiche |
La patata è una specie adatta alla zona climatica temperato-fredda: le aree più vocate alla pataticoltura sono le grandi pianure dell'Europa centro-settentrionale; in Italia aree favorevoli sono quelle di montagna della regione alpina, prealpina e appenninica, dove la patata viene coltivata sino a 2500 metri sul livello del mare. In queste condizioni la patata ha ciclo primaverile-estivo. Solo nell'Italia meridionale la patata si pianta in autunno per raccoglierne la produzione, primaticcia, in primavera. |
Utilizzazione |
In Italia la produzione è finalizzata quasi esclusivamente alla produzione da consumo diretto ed in misura minoritaria a quella industriale (più concentrata nel centro Europa). Nell’area del vimercatese si produce esclusivamente patata per uso domestico fresco, nelle diverse preparazioni alimentari. |
La coltivazione della patata occupa oggi nel mondo una superficie di oltre 19 milioni di ettari, con una produzione complessiva di oltre 328 milioni di tonnellate di tuberi.
I principali produttori mondiali sono: Cina (75 m.t.), Russia (37 m.t.), India (25 m.t.) e USA (oltre 20 m.t.) (fonte Banca Dati FAO, 2004).
Nell’Unione Europea (25 Stati) la superficie destinata alla coltura è di circa 2,3 milioni di ettari e la produzione è di circa 67 milioni di tonnellate di tuberi (fonte Banca Dati FAO, 2004), che rappresentano il 20% della produzione mondiale complessiva. I principali produttori europei sono: Polonia (15 m.t.), Germania (13 m.t.) e Olanda (7,5 m.t.).
In Italia la produzione annuale è intorno a 2 milioni di tonnellate (fonte Banca Dati FAO, 2004), mentre il consumo annuale è di circa 43 kg procapite, molto al di sotto della media europea, pari a 75 kg procapite (EUROSTAT, 2004). La produzione pataticola nel nostro Paese vede al primo posto la Campania, con oltre 3 milioni di quintali, seguita da Emilia Romagna (2,3 m.q.), Sicilia (2,3 m.q.), Abruzzo (1,6 m.q.), Calabria (1,6 m.q.), Puglia (1,45 m.q.) e Veneto (1,3 m.q.) (fonte Banca Dati ISTAT, 2004).